Una ragazza vestita in modo semplice e con delle ballerine consumate entrò nell’ufficio: i dipendenti iniziarono a ridere di lei, senza nemmeno immaginare chi fosse.

Una ragazza in abiti semplici e ballerine logore entrò in ufficio: i dipendenti iniziarono a ridere di lei, senza nemmeno immaginare chi fosse 😲😢

Una ragazza con una gonna semplice e una vecchia camicia, con delle ballerine logore e uno zaino in mano, entrò nell’ufficio principale di una grande azienda.
Si fermò alla reception e disse con calma:
“Posso vedere il vostro CEO?”

La receptionist dietro la scrivania le lanciò un’occhiata sprezzante e rispose freddamente: “Non abbiamo un posto vacante per una donna delle pulizie”.

“No”, disse la ragazza a bassa voce. “Sono qui per un’altra cosa”.

Alle sue spalle, il personale dell’ufficio iniziò a sussurrare e ridacchiare sommessamente.
“Cosa ci fa qui?” sibilò qualcuno.
“Guarda cosa indossi! Quella gonna deve essere appartenuta a tua nonna”.

La ragazza non reagì. Si limitò ad abbassare leggermente la testa e a restare calma, come se non avesse sentito i commenti velenosi.
“Mi scusi”, si rivolse di nuovo all’amministratore, “quando può ricevermi il suo CEO?”

“L’avevo avvertito di lei; arriverà subito”, rispose con una smorfia.

Un attimo dopo, le porte dell’ascensore si aprirono e ne uscì un uomo anziano con un abito costoso. Notò subito la ragazza e, con sorpresa di tutti, le rivolse un ampio sorriso:
“Oh, Anna! La aspetto da tanto tempo.”

Il silenzio calò sull’ufficio. Tutti gli occhi si rivolsero alla ragazza di cui avevano appena riso. Tutti i dipendenti rimasero scioccati nello scoprire chi fosse questa ragazza. 😨🫣 Continua nel primo commento 👇👇

“Accoglietemi”, disse il direttore, rivolgendosi ai dipendenti. “Sono Anna, il vostro nuovo supervisore diretto.”

Anna annuì con calma, tirò fuori una cartella di documenti dallo zaino e disse con sicurezza:
“Piacere di conoscerla.” Ho già esaminato i progetti dell’azienda e ho visto dove possiamo migliorare. Discuteremo tutti i dettagli oggi.

Non c’era un briciolo di arroganza nella sua voce, solo calma e professionale. E quelli che fino a poco prima l’avevano schernita ora se ne stavano con gli occhi bassi, incapaci di proferire parola.

Uno dei dipendenti tentò una battuta imbarazzante:

“Noi… non sapevamo che lei…”

Ma il direttore lo interruppe con un’occhiata severa.

“Anna,” disse, “ha il diritto di distribuire il team come meglio crede. Se qualcuno non soddisfa le sue aspettative, può decidere di licenziarlo.”

Anna annuì:

“Grazie. Ma credo che tutti qui abbiano la possibilità di dimostrare di essere capaci di lavorare non per le apparenze, ma per i risultati.”

Lanciò un’occhiata a quelli che ridevano più forte.

“Spero che questa giornata sia una lezione per tutti noi. E l’inizio di qualcosa di nuovo.”

Anna aprì la cartella, posò i primi documenti sul tavolo e disse con calma:

“E ora, signori, mettiamoci al lavoro.”

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