Nel 2019, durante scavi archeologici presso un antico cimitero romano ad Alten-am-See, vicino a Münster (Germania), è stato trovato un pugnale romano (lat. pugio), risalente al I secolo d.C.
La scoperta è stata fatta da uno studente che partecipava agli scavi ufficiali.
Il pugnale è stato rinvenuto in una camera funeraria distrutta, probabilmente appartenente a un legionario romano. Data la rarità di tali ritrovamenti in buono stato, l’oggetto ha subito attirato l’attenzione degli esperti.
Il pugnale era fortemente mineralizzato e si trovava in un agglomerato compatto di terra. La lunghezza era di circa 30 cm. Oltre alla lama, sono stati trovati frammenti del fodero decorati con elementi in argento e ottone.
Ciò ha fatto supporre che l’oggetto non appartenesse a un soldato comune, ma probabilmente a un militare di grado più elevato.
Per nove mesi, il pugnale e il fodero sono stati sottoposti a un attento restauro in più fasi.
Prima della pulizia, l’oggetto è stato sottoposto a radiografia e tomografia computerizzata, il che ha permesso di osservare la struttura interna senza danneggiare l’artefatto.
Le analisi hanno rivelato che la lama era composta da diversi tipi di acciaio, caratteristica tipica della lavorazione romana del metallo dell’epoca.
Sono stati osservati anche segni di uso attivo: danni e usura, soprattutto vicino alla punta.
La forma della lama e le sue caratteristiche costruttive permettono di attribuirla al tipo «Vindonissa» – una variante precoce dei pugnali romani, chiamata così da un campo romano situato nell’attuale Svizzera.
Questi pugnali si distinguevano per una lama stretta e robusta, adatta sia al combattimento sia a compiti pratici.
Dopo il restauro, il pugnale è diventato parte di una collezione museale e rappresenta un importante valore storico.