Un team di ricercatori, nell’ambito del progetto Abandoned Great Britain, ha trovato un’altra attrazione nell’entroterra inglese.
La struttura originale, a forma di stivale gigante, è stata trovata in natura vicino a una scogliera. I partecipanti al progetto non divulgano le coordinate dei loro reperti per principio, per paura dei vandali.
La poesia — la fiaba «La vecchietta che viveva in una scarpa» — risale al 1794, anche se la sua paternità è sconosciuta. Racconta la storia di una madre numerosa che vive con i suoi figli in una casa di scarpe.
Alcuni amici stavano camminando nel bosco e hanno trovato per caso un edificio a forma di scarpa.
Certamente, in una versione successiva, è stato pubblicato nel libro «Christian Mother Goose», in una forma modificata.
In particolare, l’ultima riga è stata modificata. Se la prima versione riportava che la madre «frustava i bambini non udenti e li mandava a letto», nel 1901 l’anziana donna non frustava più i suoi figli prima di andare a letto, ma «li baciava felicemente»; a quanto pare, nel corso del tempo, i metodi di educazione dei bambini si sono ulteriormente ammorbiditi.
Purtroppo l’edificio è stato trovato in pessime condizioni.
Alcuni amici stavano passeggiando nel bosco e hanno trovato per caso un edificio a forma di scarpa.
Solo la parte anteriore del «bagagliaio» era ben conservata. Il tetto in legno e l’interno della casa sono semplicemente pericolosi per i turisti occasionali.
I membri del gruppo di ricerca hanno pubblicato una foto sulla loro pagina Facebook e hanno chiesto aiuto agli utenti per scoprire la storia della casa.
Alcuni amici stavano passeggiando nel bosco e hanno trovato per caso un edificio a forma di scarpa.
È interessante notare che le opinioni degli abbonati sono divise. Alcuni seguaci hanno riferito che una donna ha vissuto qui in precedenza, intorno agli anni Cinquanta. Altri hanno sostenuto che la casa di avviamento è in realtà solo una parte di un parco a tema per bambini. Come hanno scoperto i ricercatori, entrambi avevano ragione.
Commenti su Facebook